Chi sono i santi?

Una maestra di una scuola materna aveva portato la sua classe a visitare una chiesa con le figure dei santi sulle vetrate luminose. A scuola il parroco damanda ai bambini: "Chi sono i santi?". Un bambino risponde: "Sono quelli che fanno passare la luce".

Stupenda definizione: i santi fanno passare la luce di Dio che continua ad illuminare la terra

Chi sono i santi

Festa di Tutti i santi
Apocalisse 7, 2-4.9-14; 1 Giovanni 3, 1-3; Matteo 5, 1-12a (Bibbia)

Da tempo gli scienziati mandano segnali nel cosmo in attesa di risposte da parte di esseri intelligenti esistenti in qualche pianeta sperduto. La Chiesa da sempre intrattiene un dialogo con abitanti di un altro mondo, i santi.
Questo è ciò che proclamiamo dicendo: "Credo nella comunione dei santi". Se anche esistessero abitanti al di fuori del sistema solare, la comunicazione con essi sarebbe impossibile perché tra la domanda e la risposta dovrebbero passare milioni di anni.

Qui invece la risposta è immediata perché c'è un centro di comunicazione e di incontro comune che è il Cristo risorto.Forse anche per il momento dell'anno in cui cade, la festa di Tutti i santi, ha qualcosa di particolare che spiega la sua popolarità e le numerose tradizioni ad essa legate in alcuni settori della cristianità.
Il motivo è in ciò che dice Giovanni nella seconda lettura. In questa vita, "noi siamo figli di Dio, ma ciò che saremo ancora non appare"; siamo come l'embrione nel senso della madre che anela a nascere. I santi sono quelli che sono "nati" (la liturgia chiama "giorno natalizio", dies natalis, il giorno della loro morte); contemplarli è contemplare il nostro destino.
Mentre intorno a noi la natura si spoglia e cadono le foglie, la festa di Tutti i santi ci invita a guardare in alto; ci ricorda che non siamo destinati a marcire in terra per sempre come le foglie.


 

Il brano evangelico è quello delle Beatitudini. Una beatitudine in particolare ha ispirato la scelta del brano: "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati".
I santi sono coloro che hanno avuto fame e sete di giustizia, cioè, nel linguaggio biblico, di santità. Non si sono rassegnati alla mediocrità, non si sono accontentati delle mezze misure.

Ci aiuta a capire chi sono i santi la prima lettura della festa. Essi sono "coloro che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello". La santità si riceve da Cristo; non è di produzione propria. Nell'Antico Testamento essere santi voleva dire "essere separati" da tutto ciò che è impuro; nell'accezione cristiana vuol dire piuttosto il contrario e cioè "essere uniti", s'intende a Cristo.

I santi, cioè i salvati, non sono soltanto quelli elencati nel calendario o nell'albo dei santi. Vi sono anche i "santi ignoti": quelli che hanno rischiato la vita per i fratelli, i martiri della giustizia e della libertà, o del dovere; i "santi laici", come li ha chiamati qualcuno. Senza saperlo anche le loro vesti sono state lavate nel sangue dell'Agnello, se hanno hanno vissuto secondo coscienza e hanno avuto a cuore il bene dei fratelli.

Una domanda viene spontanea: "Cosa fanno i santi in paradiso? La risposta è, anche qui, nella prima lettura: i salvati adorano, gettano le loro corone davanti al trono, gridano: "Lode, onore, benedizione, azione di grazia…". Si realizza in essi la vera vocazione umana che è di essere "lode della gloria di Dio" (Ef 1,14). Il loro coro è guidato da Maria che in cielo continua il suo cantico di lode: "L'anima mia magnifica il Signore". È in questa lode che i santi trovano la loro beatitudine ed esultanza: "Il mio spirito esulta in Dio". L'uomo è ciò che ama e ciò che ammira. Amando e lodando Dio ci si immedesima con Dio, si partecipa della sua gloria e della sua stessa felicità.

Un giorno un santo, S. Simeone il Nuovo Teologo, ebbe una esperienza mistica di Dio così forte che esclamò tra sé: "Se il paradiso non è che questo, mi basta!". Ma la voce di Cristo gli disse: "Sei ben meschino se ti accontenti di questo. La gioia che hai provato in confronto a quella del paradiso è come un cielo dipinto sulla carta rispetto al cielo vero".

Padre Cantalamessa

Santi
Coloro i quali sono eletti da Dio nel numero dei beati, e dalla Chiesa canonizzati come tali.

“La santità è frutto dello Spirito Santo, e lavorare per farsi santi è la migliore corrispondenza all’opera dello Spirito Santo”
(Beato Giacomo Alberione)

“La santità sta nell’essere penetrati dallo Spirito Santo. Ebbene, la carità è Spirito Santo: “ Deus caritas est” (1 Gv 4,8.16)
Ecco quindi che l’amore è la via alla santità” (Beato Giacomo Alberione)

1. E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a sé stessi. Sant'Agostino

2. Il modo in cui lo spirito è unito al corpo non può essere compreso dall'uomo, e tuttavia in questa unione consiste l'uomo. Sant'Agostino

3. Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina. Sant'Agostino

4. I Santi ci ricordano che gli uomini possono essere Grandi anche nelle piccole cose. Stephen Littleword

5. I Santi sono Angeli nel cielo e ci indicano la via di un Dio che si fa Uomo in noi. Stephen Littleword

6. Invoco l’intercessione dei Santi quando sento che il mondo intorno a me è buio, triste, e senza amore.
Invoco l’amore dei Santi quando scopro di essere un uomo piccolo al cospetto di Dio.
Invoco la gioia dei Santi, quando voglio trovare il Coraggio di cambiare le cose. Stephen Littleword

7. Ricordarci dei Santi Significa ricordare che esiste un modo di amare meraviglioso e superiore anche in questa terra. Stephen Littleword

8. Essere un uomo grande e un santo per se stesso, ecco l’unica cosa importante. Charles Baudelaire

9. Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. San Francesco d’Assisi

10. Quello che si spera si deve credere che possa essere ottenuto; è quanto aggiunge la speranza al puro desiderio. San Tommaso d’Aquino

11. Chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e la testa è un artigiano,chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista. Francesco D’Assisi

12. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. San Paolo di Tarso

13. Non lascatevi scoraggiare da coloro che, delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi e autentici del loro cuore. Giovanni Paolo II

14. Come si impara a camminare camminando, così si impara ad amare amando. San Francesco di Sales

15. Camminiamo sulle orme dei veri saggi: i santi. Il resto è follia. Chiara Lubich