AGOSTO 2008 - Scheda 02

Fate tutto per la gloria di Dio…
1Cor 10,31

IN ASCOLTO

Il messaggio di Paolo proposto per questo mese si presta molto bene per riscoprire e rivisitare un’altra dimensione importante della nostra spiritualità: valorizzare tutto ciò che è buono e valido della realtà che ci circonda; e curare un equilibrio tra le varie dimensioni della nostra vita paolina (apostolato, studiosità, aggiornamento, vita di fraternità, riposo, vacanze, ricreazione, preghiera, …), dando una vitale unità al tutto.
E questo può avvenire tramite il continuo riferimento alla volontà di Dio, ricercando veramente, e non solo a parole, la sua Gloria. Interrogandoci se veramente la cerchiamo con cuore sincero. «Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo».

1Cor 10,31-11,1

Per un eventuale incontro di preghiera comunitaria
o per approfondimenti proponiamo anche il brano
di Fil 4,8-9 che ha un messaggio affine,
e un salmo di risposta: Salmo 139 (138).

La parola ci interpella

La nostra vita è come una piramide: la base più ampia è costituita dal Battesimo che ci rende partecipi della morte e risurrezione di Cristo. Un gradone più ristretto è costituito dalla pratica della nostra specificità carismatica attraverso anche i voti... Andando più in su, al vertice, scopriremo una vita unificata. Per Paolo, se siamo spinti dall’amore di Cristo e aperti al suo spirito, tutta la vita diventa una liturgia cioè una vita vissuta omogeneamente in contatto con Dio e in comunione con gli altri. Rispetto all’AT, in Paolo e in Giovanni, c’è un rovesciamento: il culto non si pratica solo nel tempio... Il contatto pieno con Dio, che si attua nella preghiera e nella Messa fa acquistare valore a tutti i dettagli della nostra vita che manifesterà pensieri, sentimenti e azioni fasciate da fraternità evangelica, carità, correttezza e lealtà verso tutti e verso l’attività che si è chiamati a svolgere.
La fede assorbe tutto: tutto quello che abbiamo e siamo deve girare dentro la nostra vita e dà pienezza al carisma stesso. Non c’è un tempo sacro e un tempo profano. Il tempo è sempre sacro quando stiamo a servizio di Dio e delle creature con trepidazione e rispetto. Il tempo è profano quando pensiamo esclusivamente a noi stessi, quando ci chiudiamo nella nostra mediocrità, nel nostro egoismo, nel nostro quieto vivere e non permettiamo che la realtà esteriore, con la quale dobbiamo comunicare,venga a disturbare la nostra pace. Il tempo è sacro quando siamo in comunione con tutti, senza ascoltare il nostro orgoglio, la nostra pigrizia, le nostre ambizioni, la nostra sensibilità superficiale. La santità non postula una fuga dalla storia o dal mondo, ma trasformazione e qualità nei rapporti con la realtà, la storia, soprattutto con gli altri. La santità si
sviluppa e si manifesta in uno stile evangelico di relazioni con i fratelli e tutti gli uomini fondato non solo sulla correttezza, rispetto, accoglienza, ma sull’umiltà, lo spirito di servizio, la capacità di prendere su di se i mali altrui, donando la vita con amore e gratuità...

Ugo Vanni, Paolo Vivo oggi, uso manoscritto FSP.

In confronto con il fondatore


«Mens sana in corpore sano»; Dio è vita! Non ammazzare il corpo, neppure per giocare o lavorare troppo. Né diminuire con imprudenza o trascuranza le tue energie, ed i tuoi valori: cercaanzi di svilupparli in te stesso con i metodi di una buona pedagogia; sviluppa la tua arte, migliora il tuo ufficio allarga la tua sfera di azione, come le tue cognizioni, per te e per la società: sviluppa la tua personalità, badando alla verità, non alle apparenze.
Il lavoro che industriosamente si aumenta, è imitazione e avvicinamento a Dio che è atto purissimo; sarà pure una principale mortificazione, sia esso intellettuale, o morale, o fisico prevalentemente. « Imitate Dio come figli carissimi ». Il denaro è dono di Dio: usalo bene; e, se potrai avere di più, moltiplica le opere a sua gloria «Mettiti i tuoi calzari », dice l’Angelo a Pietro: ha cura perfino delle scarpe! Avere cura di tutto: abiti, casa, mobilia, libri, mezzi di lavoro, ecc. Le cose create sono per farci conoscere Dio, per portarci ad amarlo, per servirlo degnamente.
Non violentare le cose, la nostra natura, la ragione; ma di tutto servirsi come mezzo per la gloria di Dio, per l’elevazione, il fine nostro. Esempio pratico troviamo nei salmi e nei santi; in modo speciale in San Francesco d’Assisi, che sciolse anche l’inno al sole. [Alberione CISP 736-37] “Dare gloria a Dio, come dice San Paolo, sia prendendo il cibo o sia prendendo la bevanda o sia qualunque altra cosa che facciamo, per esempio il riposo, e poi l’apostolato, e poi tutto quello che riempie la giornata: tutto a gloria di Dio, sempre a gloria di Dio. Oh, allora, essendoci questa purezza d’intenzione “gloria di Dio” le nostre piccole cose che facciamo acquistano un valore inestimabile, altissimo. Quale grazia abbiamo di potere dare un valore altissimo a cose minime…”

(Alberione 1963, PD, 8; 509).

Per la nostra vita paolina

Domande

1. Nelle attività quotidiane so contemplare il “filo rosso”
che le unisce, e cioè l’elezione di Dio e la vera ricerca
di Lui?

2. Sono convinto che la nostra identità non si fonda sul
ruolo o sulle azioni che svolgiamo, ma su ciò che siamo
in comunione con il Signore; e questa esperienza
favorisce unità, essenzialità, solidità alla nostra vita,
relativizzando tante sofferenze e amarezze?

3. Mi abbandono alla sua volontà?

Impegno

Tramite l’Atto di abbandono rinnovo il mio impegno di
cercare unicamente la gloria di Dio!

ATTO DI ABBANDONO

Quel che mi accadrà oggi, mio Dio, non lo so.
Tutto quello che so è che nulla accadrà
che tu non abbia provveduto
e disposto per il mio maggior bene da tutta l’eternità.
Questo solo mi basta.
Adoro i tuoi disegni eterni e impenetrabili;
mi sottometto con tutto il cuore per amor tuo;
ti offro il sacrificio di tutto il mio essere
in unione a quello di Gesù, mio divin Salvatore.
Ti domando, in nome suo
e per i suoi innumerevoli meriti,
la pazienza nelle tribolazioni
e la perfetta accettazione,
affinché tutto quello che tu vuoi o permetti
che accada,
sia per la tua gloria
e per la mia santificazione.

Le preghiere della Famiglia Paolina, pag. 24

In preghiera

O Dio misericordioso,
aiutami ad offrire me stesso come sacrificio vivo;
a dedicare tutta la mia vita al tuo servizio.
Che io non mi conformi
alle mode di questo mondo,
ma che mi lasci trasformare da te
con un completo mutamento della mia mente,
per essere capace di comprendere
qual è la tua volontà,
ciò che è buono, a te gradito e perfetto.
Che io non mi sopravvaluti,
ma che mi stimi nel modo giusto
secondo la misura della fede,
che tu, Signore, mi dai.
Che il mio cuore sia sincero!
Che io sappia fuggire il male
e sappia seguire il bene.
Che possa mantenermi sereno nella speranza,
paziente nelle tribolazioni
e perseverante nella preghiera.
Aiutami a benedire quelli che mi perseguitano,
a prendere parte alla gioia di chi gioisce
e a piangere con chi piange.
Aiutami ad andare d’accordo con gli altri,
a non inseguire desideri di grandezza,
ma a volgermi piuttosto verso le cose umili
e a non farmi un’idea troppo grande di me stesso.
Che io non restituisca a nessuno male per male,
ma che sappia vincere il male con il bene.
e per riuscire a vivere tutti questi valori,
donami la pienezza del tuo spirito.

Rm 12

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