INTRODUZIONE
Un mosaico paolino
Nel Progetto Spirituale per la Famiglia Paolina in Italia abbiamo dedicato il triennio 2005-2008 ad aspetti essenziali della nostra identità: vocazione, comunità ed apostolato. Ci siamo arricchiti – nei tempi di preghiera, meditazione e riflessione tipico degli Esercizi Spirituali – nel confronto con l’esperienza di Paolo, attinta dalle sue parole ispirate, tratte dalla Lettera ai Romani e dalla Prima e dalla Seconda Lettera ai Corinzi e con testi significativi del nostro Fondatore.
L’impegno degli Esercizi non termina mai. Anzi, esso aumenta con la consapevolezza di sé che anno dopo anno ciascuno può acquisire: l’obiettivo è quello di realizzare pienamente la nostra umanità e di essere sempre più conformi all’immagine di Cristo, modello dell’umanità salvata e rinnovata.
L’Anno Paolino, che si è aperto il 28 giugno 2008 e si concluderà il 29 giugno 2009, pone in grande evidenza a tutta la comunità cristiana l’Apostolo Paolo nel bimillenario della sua nascita. Diventa perciò per noi non solo un momento atteso, ma anche straordinario, per soffermarci – e farlo, se possibile, con maggiore attenzione di sempre – sulla figura del Padre della Famiglia Paolina.
«Conosci tuo Padre»: la sua santa vita, il suo apostolato, la sua dottrina, il suo potere presso Dio… Questo l’invito di Don Alberione all’inizio dell’Anno Paolino del 1957-58. L’itinerario degli Esercizi Spirituali di quest’anno si snoda attorno agli elementi (solo alcuni evidentemente) che costituiscono la personalità e l’esperienza dell’Apostolo. Ci è sembrato utile, lasciando da parte l’approccio unitario ad una sola Lettera, offrire uno sguardo ampio e comporre un mosaico attraverso brani diversi dell’epistolario paolino, ritmato dalle linee spirituali pedagogiche proprie della proposta integrale di Don Alberione.
I fini che proponeva il Fondatore alla Famiglia Paolina nel 1957 sono molteplici: “Mostrare la nostra riconoscenza al Padre nostro che ci ha custoditi, guidati, illuminati nel duro cammino di tanti anni, particolarmente nei primi… Conoscere meglio San Paolo… Imitare meglio le sue virtù... Pregare San Paolo… Amare l'Apostolo… Ottenere che quanti sono sparsi nelle varie nazioni, nostri e nostre, sappiano, sull'esempio di San Paolo, sapientemente e santamente distinguere quello in cui devono uniformarsi; quello che devono portare e comunicare; quello che devono evitare. Invocare il Magister gentium, nostro padre e modello”. Soprattutto quest’ultima indicazione ben si addice all’itinerario degli Esercizi Spirituali per essere veramente “san Paolo oggi vivente”.
L’annuncio di Benedetto XVI nell’indizione dell’Anno Paolino è per noi un rinnovato invito ad accogliere la testimonianza dell’Apostolo che ha ricevuto la rivelazione del «mistero» di Dio, nascosto nei secoli e ora rivelato nella sua pienezza. San Paolo ci ha indicato il disegno di Dio, il progetto da Lui pensato e desiderato prima della creazione del mondo. «Ci ha predestinati»: il Padre ha sognato l’umanità prima di crearla e l’ha
“progettata” perché giungesse alla comunione piena con Cristo.
Nel ricordare San Paolo situiamo la sua personalità nella concretezza storica, comprensibile solo in riferimento a Cristo: «Quando sulla via di Damasco Paolo cadde a terra abbagliato dalla luce divina – ricordava il Papa indicendo l’Anno – passò senza esitazione dalla parte del Crocifisso e lo seguì senza ripensamenti. Visse e lavorò per Cristo; per Lui soffrì e morì». Cristo ha ri-generato e rifondato la vita di Paolo. Ci auguriamo succeda così anche a tutti noi in quest’anno paolino “speciale”.
PER APPROFONDIRE E STUDIARE SAN PAOLO:
- B. Maggioni - F. Manzi (edd.), Le lettere di Paolo, Cittadella, Assisi 2007
- R. Fabris, Paolo. L’apostolo delle genti, Paoline, Milano 1997
- J. Murphy-O’Connor, Paolo. Un uomo inquieto, un apostolo insuperabile, San Paolo, Cinisello Balsamo 2007
- R. Fabris - S. Romanello, Introduzione alla lettura di Paolo, Borla, Roma 2006
- R. Penna, Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile, San Paolo, Cinisello B. 2006 (4a ed.)
COME VIVERE L’ESERCIZIO DI PREGHIERA
Condizione fondamentale per rendere l’itinerario degli esercizi vero momento dello Spirito, è accogliere l’invito a vivere intensamente l’esperienza della preghiera: ascolto orante, approfondito e coinvolgente della Parola, per essere in grado di discernere dove ci conduce lo stesso Spirito del Signore.
Di qui l’importanza degli “esercizi di preghiera”, che devono scandire il ritmo della giornata, e delle modalità con le quali essi si vivono.
Facciamo nostri alcuni suggerimenti pratici, che ci vengono dai maestri di spirito specialisti in materia:
Scelgo il luogo della preghiera (l’ambiente – cappella o camera – che meglio favorisce l’ascolto di Dio); in preghiera presento a Dio il desiderio che porto in cuore (questo per stabilire l’incontro dialogico con il Signore [2], mancando il quale tutto potrebbe ridursi a esercizio intellettuale);
consegno tutta la mia persona a Gesù Maestro e Pastore, in ascolto e dialogo:
− leggo il brano proposto, lo rileggo, cerco di capire cosa il Signore mi vuole comunicare: è l’incontro della mente con Gesù-Verità;
− rileggo il brano evidenziando come il Signore mi parla, fino a quando qualche parola mi coinvolga pienamente: è l’incontro del cuore con Gesù-Vita;
− chiedo al Signore di indicarmi la modalità per aderire a quanto mi sta comunicando: è l’incontro della volontà con Gesù-Via;
ringrazio, con Maria, con san Paolo, con don Alberione, con...
verifico l’esercizio di preghiera. Faccio emergere pensieri, sentimenti e decisioni...
PER LA MEDITAZIONE E LA PREGHIERA
Ogni giorno, insieme ai brani della Parola di Dio, tratti dalle Lettere di san Paolo, sono proposti:
L’indicazione pedagogica del “Donec formetur”, tratta da La proposta spirituale-apostolica di Don
Giacomo Alberione (a cura di Guido Gandolfo, ssp, Roma 2003).
La parola del Fondatore, tratta dal volume Paolo Apostolo (a cura di Giuseppe Di Corrado, Edizioni
Paoline 1981). Il libretto raccoglie appunti, esami, revisioni di vita e preghiere, vergati dal beato Giacomo
Alberione durante un corso privato di Esercizi spirituali, fatti ad Albano nel 1947.
Le preghiere, tratte dalla medesima opera alberioniana.
Una pagina ad uso dell’esercitante, per “trasformare” la Parola in preghiera.
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